Il prediabete è una condizione molto comune nella popolazione generale, soprattutto negli individui in sovrappeso od obesi, e rappresenta una delle componenti della cosiddetta sindrome metabolica, una combinazione di alterazioni metaboliche che determinano un incremento del rischio cardiovascolare.
Nell’ultimo decennio, complice l’aumento dei casi di obesità in età pediatrica, si è osservato un importante incremento sia di prediabete sia di sindrome metabolica nei bambini e negli adolescenti. Queste due condizioni sono responsabili di ripercussioni molto negative in età giovanile e adulta, motivo in più per adottare uno stile di vita salutare sin dalla più tenera età.
Cos’è il prediabete
Quando si parla di prediabete ci si riferisce a una condizione caratterizzata da livelli di glucosio nel sangue più alti del normale, ma non così elevati da connotare un diabete conclamato.
Secondo i criteri dell’American Diabetes Association il termine prediabete si riferisce nello specifico a due condizioni di iniziale alterazione del metabolismo del glucosio, ovvero l’alterata glicemia a digiuno (in un range tra 100-125 mg/dl) e la ridotta tolleranza al glucosio (valori di glicemia postprandiale superiori a quelli di un individuo sano, ma inferiori a quelli registrati in un soggetto affetto da diabete di tipo 2, in particolare compresi tra 140-199 mg/dl).
L’American Diabetes Association ha aggiunto a questi due parametri un altro indicatore, che si misura anch’esso con un semplice esame del sangue, ovvero l’emoglobina glicata (A1c), i cui valori rispecchiano le concentrazioni medie di glucosio nel sangue negli ultimi tre mesi.
Il prediabete è una condizione reversibile: molte persone con un’alterata glicemia a digiuno e/o una ridotta tolleranza al glucosio non progrediranno mai verso il diabete di tipo 2 e potranno far tornare i livelli di glucosio nella norma. Per farlo è importante modificare il proprio stile di vita, in particolare attraverso il dimagrimento ottenibile con una corretta alimentazione e una regolare attività fisica.
Prediabete: i sintomi e le cause
In genere il prediabete non si manifesta in maniera evidente. Alcuni sintomi sulla pelle, come aree cutanee più scure, soprattutto a livello di collo, ascelle e inguine, potrebbero far pensare a questa condizione. La presenza, invece, di altre manifestazioni potrebbe rappresentare un campanello d’allarme di un peggioramento dei livelli di glicemia e di un’evoluzione verso il diabete. Tra i principali disturbi da guardare con sospetto rientrano:
- aumento della sete
- necessità di urinare spesso
- aumento della fame
- stanchezza fisica e psicologica
- visione offuscata
- intorpidimento o formicolio ai piedi o alle mani
- infezioni frequenti
- ferite a guarigione lenta
- perdita di peso involontaria.
In presenza di questi sintomi è bene consultare il proprio medico e sottoporsi a esami del sangue di controllo in modo tale da poter prendere opportuni provvedimenti.
Le cause del prediabete non sono chiare. In chi ne soffre si osservano difetti simili a quelli che caratterizzano il diabete di tipo 2, ma meno gravi, ovvero la ridotta sensibilità all’insulina e soprattutto la diminuita secrezione di questo ormone da parte del pancreas. L’insulina è responsabile del passaggio del glucosio dal sangue alle cellule: una sua carenza o un’alterazione della sua funzionalità può quindi portare a un accumulo del glucosio nel sangue.
Cosa si intente per sindrome metabolica
La sindrome metabolica è il risultato di una combinazione di alterazioni metaboliche che determinano un incremento del rischio cardiovascolare. La diagnosi di sindrome metabolica si basa sulla misurazione di alcuni semplici parametri quali il giro vita, la pressione arteriosa, il colesterolo “buono” o HDL, i trigliceridi e la glicemia a digiuno.
Esistono diversi criteri diaognostici per la sindrome metabolica, ma i più accreditati sono quelli illustrati nelle Linee guida del National Cholesterol Education Program (NCEP) Adult Treatment Panel (ATP) III, o più semplicemente criteri ATP iii. Secondo tali linee guida, per porre diagnosi di sindrome metabolica è necessaria la coesistenza di almeno tre dei seguenti fattori di rischio alterati:
- obesità viscerale o addominale: circonferenza vita ≥ 102 cm (uomo) o ≥ 88 cm (donna)
- ipertensione arteriosa: pressione sistolica ≥ 130 mmHg e diastolica ≥ 85 mmHg
- colesterolo: HDL < 40 mg/dl (uomo) o 50 mg/dl (donna)
- trigliceridi ≥ 150 mg/dl;
- glicemia ≥ 110 mg/dl.
Le cause della sindrome metabolica sono da ricercare in una combinazione di scorrette abitudini (dieta e scarsa attività fisica) e predisposizione genetica. Questi fattori portano all’accumulo di grasso addominale, che è il fattore più spesso riscontrato nelle persone con sindrome metabolica conclamata.
Individuare precocemente gli individui con sospetta sindrome metabolica è molto importante perché un trattamento mirato consente un’efficace prevenzione delle patologie cardiovascolari così come del diabete. Dalla sindrome metabolica si può guarire, l’importante è rivolgersi a uno specialista competente, in genere un endocrinologo o un internista.
Sindrome metabolica e prediabete: qual è il legame
Il prediabete si associa comunemente alla sindrome metabolica. Entrambe le condizioni sono fortemente associate con l’obesità. L’eccesso di tessuto adiposo comporta un maggiore rilascio di acidi grassi e di adipochine nel sangue, responsabili di infiammazione e trombosi (ovvero la formazione di coaguli di sangue).
Inoltre, l’eccessivo rilascio di acidi grassi induce una ridotta sensibilità all’insulina nei muscoli, contribuendo così a un aumento dei livelli di glucosio nel sangue. Tale fenomeno, nel lungo termine, può compromettere la funzione delle cellule beta del pancreas, responsabili della produzione di insulina, favorendo così l’iperglicemia. Non solo, livelli elevati di acidi grassi circolanti sono anche responsabili di un aumento dei trigliceridi e della riduzione del colesterolo HDL.
La condizione di obesità è associata anche a un aumento della pressione sanguigna. Lo stato proinfiammatorio che si instaura in presenza dell’accumulo di grasso addominale predispone allo stato di prediabete e, secondo alcuni studi, anche alle malattie cardiovascolari. La sindrome metabolica può quindi essere considerata uno stato prediabetico. Rispetto ai soggetti senza sindrome metabolica, coloro che presentano questa condizione hanno un aumento di circa 5 volte del rischio di diabete.
Sindrome metabolica e prediabete: cosa fare
In caso di sindrome metabolica e prediabete è importante innanzitutto modificare lo stile di vita, in particolare intervenendo sui diversi fattori di rischio metabolici. Questo significa fare movimento, ridurre il peso corporeo, seguire un regime alimentare equilibrato ricco di frutta e verdura e povero di grassi, nonché evitare di fumare e non abusare dell’alcol.
Lo stile di vita è l’arma più importante non solo per il trattamento, ma anche per la prevenzione della sindrome metabolica e del prediabete.
Attività fisica
Una regolare attività fisica aiuta a mantenere la glicemia sotto controllo, a ridurre la resistenza all’insulina e i livelli di trigliceridi. Inoltre, favorisce un aumento del colesterolo buono e una riduzione di quello “cattivo” (LDL), migliora la pressione e aiuta a dimagrire. Ma l’esercizio regolare da solo non basta. È altrettanto importante modificare le abitudini alimentari.
Alimentazione
A chi soffre di prediabete o sindrome metabolica in genere si raccomanda una dieta a ridotto apporto di carboidrati (soprattutto zuccheri semplici, come quelli presenti nelle bevande zuccherate e nei dolci). Tra gli alimenti da mangiare regolarmente rientrano frutta, verdura, legumi e cereali integrali, ricchi di fibre. Occorre invece ridurre il consumo di grassi animali, limitando le carni rosse, i latticini, i formaggi e gli insaccati. Visto che l’ipertensione è uno dei fattori che possono caratterizzare la sindrome metabolica, è bene ridurre anche l’uso del sale da cucina. Infine, per condire i cibi e preparare comunque ricette gustose, utilizzare l’olio extravergine di oliva.
Fonti
- Scott M. Grundy Pre-Diabetes, Metabolic Syndrome, and Cardiovascular Risk. J Am Coll Cardiol 2012 Feb 14;59(7):635-43. doi: 10.1016/j.jacc.2011.08.080.
- Mayo Clinic. Prediabetes. https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/prediabetes/symptoms-causes/syc-20355278
- https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/prediabetes/symptoms-causes/syc-20355278#:~:text=It’s%20not%20high%20enough%20to,kidneys%20%E2%80%94%20may%20already%20be%20starting
- Istituto Superiore di Sanità. Sindrome metabolica. https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/s/sindrome-metabolica